Il 4 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 9 maggio al Teatro Concordia di Torino e il 13 maggio al Teatro dal Verme di Milano: sono queste le prime tre importanti date del "Cherofobia Tour". Bellacanzone ha incontrato Martina Attili per parlare di questi concerti, del prossimo singolo e del futuro nel mondo della musica: ecco la video intervista.
Parliamo di Cherofobia Tour, cosa dobbiamo aspettarci?
Ci sarà una band dal vivo, un corpo di ballo, le cover dell’EP Cherofobia, la stessa Cherofobia, 4 brani inediti, tra cui uno sarà il prossimo singolo, e ancora altre cover.
Ci sarà un corpo di ballo, quindi ti vedremo ballare come a X Factor?
Senza pattini, però! Le canzoni che dovrei ballare con loro sono un medley di Lady Gaga, “Material Girl” e “Addicted to you”, poi forse altro.
Ci saranno altri live estivi?
Sinceramente adesso non lo so davvero, ma penso di sì.
A dicembre è finito X Factor, siamo a marzo. In questi mesi cosa hai fatto?
Ho deciso queste date, ho fatto diverse apparizioni in eventi, interviste, ho registrato “Ossigeno” con Manuel Agnelli, ho fatto degli shooting, ho lavorato al concerto e deciso il prossimo singolo.
Ce ne vuoi parlare?
Si chiama “Piccoli eroi” e parla di bullismo. È stata la prima canzone che ho scritto al piano. Sono stata vittima di bullismo, avevo bisogno di sfogarmi perché non riuscivo a parlarne con nessuno. Non sapevo se sarei stata criticata o meno, ho pensato di scriverlo su un foglio di carta, visto che lui non mi può rispondere, ma solo ascoltare.
Stai lavorando ad altri brani?
È previsto il primo album vero, visto che l’EP di Cherofobia è fatto principalmente di cover, mentre io sono una cantautrice. Tutte le canzoni sono legate da un tema adolescenziale o comunque temi di attualità. Non vorrei definirle come problematiche mentali, anche se poi ci sono delle canzoni che ne parlano, ma vorrei che anche chi non ne soffre possa capire cosa significa trovarsi in una situazione del genere.
Ti aspettavi il successo di Cherofobia?
Probabilmente sì. Un paio di anni fa, appena scritta, non mi piaceva, quindi nel 2016 ti avrei detto che faceva schifo. Dopo che la vittoria del Premio Calabrese ho capito che poteva avere delle potenzialità. Ha avuto successo perché Cherofobia è una parola che non si conosce, quindi ha destato curiosità. Poi è una canzone vera.
Hai nominato Manuel Agnelli, quindi siete rimasti in contatto?
Certo, ho un gruppo su WhatsApp con i ragazzi che si chiama “Coinquilin”, ma non so perché si chiami così. Poi sono rimasta in contatto con Manuel e Big Fish.
Magari ci sarà qualche collaborazione in futuro?
Sì.
Invece cosa consigli a chi sta facendo in questi mesi i provini di X Factor?
Di non farlo (ride, ndr)! X Factor è una bellissima esperienza, però non sapevo che nel loft sarei stata davvero lontana dalle persone a cui voglio bene. In due mesi parli solo con la redazione o con le persone che convivono con te, anche se hai bisogno del consiglio di un’amica, della mamma o del papà. Questa è una cosa che va preventivata. Per il resto consiglio di credere in voi stessi, non ascoltate il parere dei giudici perché spesso dicono cose che non vanno a costruirvi, ma a demoralizzarvi.
Tra i tuoi sogni vedi il musical e Sanremo: ci stai lavorando?
Per Sanremo ho un brano pronto. Inizialmente pensavo di portare “Un incubo ogni giorno”, poi ne ho scritti altri due che potevano essere proposti, ma hanno tematiche pesanti, quindi forse non li avrebbero accettati. Ad agosto invece ho scritto questa canzone che è perfetta. Per il musical è un divertimento, più che un sogno. Una di quelle cose che mi piacerebbe fare, ma al momento mi concentro su altro.